Nel novembre del 2000 la corrispondente della BBC Kate Clark riferì questa storia straordinaria: mentre in tutto l'Afghanistan cinema, televisione e videocassette erano completamente proibiti, tale film (Titanic) era diventato enormemente popolare. Inspiegabilmente, sembrava che a Kabul tutti l'avessero visto (alcuni anche parecchie volte) e che perfino i talebani lo conoscessero. A questo proposito all'epoca circolava questa storiella: un mullah sta pronunciando il sermone del venerdì di fronte una folla di fedeli, accusandoli di commettere vari peccati e di comportarsi da peccatori, e dice loro: “so che ascoltate musica e che vi procurate dei videoregistratori al noleggio per guardare i film. Dovete stare attenti perché sarete dannati e affogherete esattamente come i protagonisti di Titanic!”
Il taglio di capelli portata da Leonardo Di Caprio nel film divenne di gran moda a Kabul sotto il nome di “taglio alla Titanic” fatto che provocò la punizione di parecchi barbieri.
Sparate sul pianista. La censura musicale oggi a cura di Marie Korpe, edizione italiana EDP, Torino 2oo7, pag. 39.
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