mercoledì 28 gennaio 2009

Titanic lo hanno visto anche in Afghanistan. Un esempio di forza del cinema.

Nel 1996 il regime talebano assume il controllo di Kabul. Inizia una delle forme di censura più estreme della storia. Musica, cinema, televisione vengono totalmente vietati. Cassette e nastri vengono bruciati.

 

     Nel novembre del 2000 la corrispondente della BBC Kate Clark riferì questa storia straordinaria: mentre in tutto l'Afghanistan cinema, televisione e videocassette erano completamente proibiti, tale film (Titanic) era diventato enormemente popolare. Inspiegabilmente, sembrava che a Kabul tutti l'avessero visto (alcuni anche parecchie volte) e che perfino i talebani lo conoscessero. A questo proposito all'epoca circolava questa storiella: un mullah sta pronunciando il sermone del venerdì di fronte una folla di fedeli, accusandoli di commettere vari peccati e di comportarsi da peccatori, e dice loro: “so che ascoltate musica e che vi procurate dei videoregistratori al noleggio per guardare i film. Dovete stare attenti perché sarete dannati e affogherete esattamente come i protagonisti di Titanic!”

     Il taglio di capelli portata da Leonardo Di Caprio nel film divenne di gran moda a Kabul sotto il nome di “taglio alla Titanic” fatto che provocò la punizione di parecchi barbieri.

      Sparate sul pianista. La censura musicale oggi a cura di Marie Korpe, edizione italiana EDP,         Torino 2oo7, pag. 39.

DITE LA VOSTRA

Condividi questo articolo su facebook Condividi su Facebook

Articoli correlati per categorie




Se ti è piaciuto l'articolo,iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! Per maggiori informazioni sui feed, clicca qui!

Nessun commento:

Posta un commento

è accettato ogni tipo di commento, soprattutto se in disaccordo con il contenuto del post. I commenti che contengono offese personali (a chiunque siano dirette) verranno cancellati.