lunedì 13 luglio 2009

Niccolò Paganini: il violino del diavolo.

Il fenomeno delle star, delle “vedette”, dei divi non è esclusiva della nostra società dello spettacolo. Anche in passato ci sono stati casi di personaggi del mondo dell’arte (in particolare della musica) che erano oggetto di culto da parte del pubblico. Nella musica questo fenomeno raggiunse l’apice nell’800, durante il romanticismo ed era legato al fenomeno del virtuosismo. Il tratto fondamentale era il fatto che la fortuna dei divi dell’epoca dipendeva sia dalla irripetibile maestria nel suonare il proprio strumento, sia dalla cura di aspetti particolari della propria persona che attiravano l’attenzione e l’interesse della gente comune, portando ad una vera e propria feticizzazione del corpo dell’artista. In questo articolo tratterò il caso straordinario di Niccolò Paganini.

Niccolò Paganini è stato il più grande violinista dell’Ottocento. Era dotato di una tecnica straordinaria e le sue composizioni erano considerate ineseguibili da un altro violinista. Era velocissimo, compiva salti melodici di diverse ottave, eseguiva lunghi passi con accordi che coprivano tutte e quattro le corde, alternava velocemente note eseguite con l’arco e note pizzicate alla mano sinistra. Eseguiva anche misteriosi e spettrali armonici artificiali. Ogni tecnica era portata all’eccesso e le sue violente esecuzioni finivano quasi sempre con la volontaria e progressiva rottura delle corde e la conclusione del concerto sull’unica corda superstite, quella di sol.

Oltre che questa forte componente virtuosistica, a determinare il suo successo era anche il forte alone di mistero che circondava la sua figura. Si diceva, per esempio, che avesse ucciso un rivale in amore e in prigione gli era stato concesso di suonare il violino. Naturalmente, con il passare del tempo, perse tutte le corde, tranne quella di sol, e fu costretto a suonare solo su quella corda Da questo aneddoto si faceva derivare la sua particolare bravura sulla corda di sol. Un aneddoto ben più fantasioso e inquietante è quello che diceva di come Paganini ricavasse le corde del suo violino dalle viscere delle sue vittime.

La figura di Paganini era collegata a Satana: si diceva che avesse stipulato un patto con il diavolo per poter suonare in quel modo. In generale il violino stesso era considerato lo strumento del diavolo. Questa associazione con il diavolo era aiutate dalla sua immagine: era scarno, a causa della sifilide, vestiva interamente di nero. Il viso cereo e gli occhi rientrati nelle orbite. Aveva perso tutta la dentatura a causa del mercurio somministrato per curare la sifilide e la bocca gli era così rientrata e naso e mento si erano avvicinati (come i vecchi senza dentiera). Quando Paganini suonava sul palcoscenico doveva davvero sembrare ad uno scheletro in frack con un violino incastrato sotto la mascella.

Nonostante la sua brutta figura ebbe moltissime amanti.

Grazie a tutte queste caratteristiche, l’immagine di Paganini era molto attraente e tutti accorrevano a sentirlo, o forse solo a vederlo. Ebbe un grande successo locale e internazionale. La sua apparizione faceva lievitare il prezzo del biglietto d’ingresso e la sua immagine era sfruttata per la vendita delle “caramelle Paganini”. Era in poche parole una “star”.
Tutto ciò potrebbe naturalmente stimolare l’idea che la sua fama era dovuta più all’immagine e al suo virtuosismo che al suo talento artistico nei panni di “creatore”. Ma ciò non è vero perché le sue composizioni sono comunque molto originali e profonde.

Condividi questo articolo su facebook Condividi su Facebook

Articoli correlati per categorie




Se ti è piaciuto l'articolo,iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! Per maggiori informazioni sui feed, clicca qui!

11 commenti:

  1. Paganini fu il primo che usò gli"armonici"sul violino.Nel caso non lo sapeste gli armonici naturali sono i suoni (ipertoni) emessi in genere dagli strumenti a corda e dagli ottoni.Noi chitarristi sfruttiamo questi armonici naturali per produrre suoni particolari, pizzicando una corda con la mano destra e sfiorandola (senza frenarla) con la sinistra all'altezza:del XII tasto per ottenere un armonico di ottava;del V per un armonico di due ottave;del XVII per un armonico di tre ottave;del VII del XIX per un armonico di quinta;del IV per un armonico di terza maggiore; del X per un armonico di settima minore (anche se poco avvertibile.Tutti gli strumenti a corda possono sfruttare questo principio.Digressioni tecniche a parte, ogni buon chitarrista conosce almeno uno dei suoi Capricci,e conosce bene la sua grande tecnica(i"trilli"su tutti). All'inizio è roba tosta,ve lo garantisco da chitarrista,perchè devi suonare come se avessi un violino tra le mani,e non è facile!

    RispondiElimina
  2. in aggiunta a ciò, da quello che o letto, paganini usava gli armonici artificiali che a differenza di quelli naturali possono essere suonati in ogni tasto e dipendono dalla mano destra, non essendo violinista ma chitarrista non so come su fa sul violino, non credo con l'archetto...qualcuno ne sa più di me?

    RispondiElimina
  3. Ed io che mi sono sbattuto i naturali!Cmq ci vorrebbe un violinista

    RispondiElimina
  4. dalla voce "violino" di wikipedia:

    "Gli armonici artificiali, invece, sono molto più difficili da ottenere, normalmente sono alla portata soltanto dei violinisti che hanno già raggiunto un buon livello di padronanza con lo strumento e con questa tecnica in particolare. Questo metodo di realizzazione dell'armonico prevede che un dito prema normalmente la corda in un certo punto, per esempio la corda del Re per ottenere un "Mi", con un altro dito che tocchi la corda una quarta più in alto, in questo caso sulla posizione della nota "La". Quando il violinista preme la corda in un punto e la tocca leggermente con il quarto dito nella maniera descritta, viene toccato il nodo che si trova ad un quarto della lunghezza della parte della corda che vibra, provocando la vibrazione della corda in quattro parti, producendo un suono due ottave più in alto della note che viene suonata (nel caso descritto un "Mi"). La distanza tra le due dita deve essere assolutamente precisa, altrimenti l'armonico non suona. Inoltre, anche la pressione dell'archetto, oltre a quella delle due dita deve essere esattamente calibrata, pena la perdita del suono. Questo è il motivo della maggiore difficoltà della realizzazione degli armonici artificiali rispetto a quelli naturali."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io di naturale conosco solo il parto che ha fatto tua mamma

      Elimina
  5. ho trovato anche un video su youtube: andate a 1 minuto e 40:

    http://www.youtube.com/watch?v=sSUuqXti5q4

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io un video interessante lho trovato su yougizz

      Elimina
  6. Aggiungo da violinista che si possono ottenere anche armonici artificiali doppi, terze , QUINTE, ottave... seste ecc.... naturalmente sempre usando l archetto altrimenti non si producono, non è come la chitarra che basta sfiorare con la mano sinistra, esempio si preme con il 1°dito sulla corda e si sfiora con il 3° o 4° dito sempre sulla stessa corda naturalmente per quelli semplici artificiali, mentre per quelli doppi la tecnica è quella usata per quelli artificiali solo che si raddoppia , si preme su du corde e si sfiora con le altre dita esemp. PREMI su du e corde con 1° 2° dito e sfiori con 3° 4° dito.

    RispondiElimina
  7. Interessante peccato che si scopra che anche qui nella musica inferiscono dei trogloditi

    RispondiElimina

è accettato ogni tipo di commento, soprattutto se in disaccordo con il contenuto del post. I commenti che contengono offese personali (a chiunque siano dirette) verranno cancellati.