sabato 23 maggio 2009

Un discorso per gli angeli.

Un discorso per gli angeli (One for the Angels) è il titolo del secondo episodio della serie tv americana Ai confini della realtà (The Twilight Zone). L’episodio parla dell’incontro tra un venditore ambulante e il signor Morte che lo informa che a mezzanotte deve seguirlo perché è arrivata la sua ora. Il venditore ambulante riesce però ad ottenere un rinvio…

SCHEDA:

Sceneggiatura: Rod Serling.

Regia: Robert Parrish.

Prima trasmissione: 9 ottobre 1959.

Prima trasmissione in Italia: 29 maggio 1962 su RAI 1.

Attori: Ed Wynn (Lew Bookman), Murray Hamilton (Signor Morte), Dana Dillaway (Maggie), Merrit Bohn (l'autista del camion), Jay Overholts (il dottore), Mickey Maga (il bambino).

 

Il regista Robert Parrish ha diretto tra gli altri il western Lo sperone insanguinato del 1968 e James Bond 007 – Casino Royale del 1974.

L’attore Ed Wynn è stato un importante comico americano, un caratterista molto popolare che ha lavorato per la radio (The Fire Chief), per la televisione e per il cinema (per esempio: Fritz Pfeffer in Il diario di Anna Frank del 1959 e Zio Albert in Mary Poppins del 1964).

L’attore Murray Hamilton va ricordato per la sua interpretazione nei passi del signor Robinson nel film Il laureato del 1967.

 

Già da questo secondo episodio di Ai confini della realtà compare la caratteristica strutturale tipica della serie TV: il protagonista viene presentato prima nella sua quotidianità e ci viene descritto dalla voce narrante e poi viene messo di fronte all’ignoto. Nel precedente episodio (Le barriere della solitudine) abbiamo invece visto che il personaggio veniva immerso direttamente nella dimensione dell’incubo. Da notare però l’assenza del tipico colpo di scena finale. Non c’è infatti il solito ribaltamento di prospettiva. Che invece era presente nel primo episodio.

 

Trama (attenti! Viene riportata anche la fine dell’episodio!)

 Lew Bookmann è un venditore ambulante. E’ una persona normale, la voce narrante lo descrive così: “fa parte della scena estiva. Un trascurabile elemento di questo luglio afoso. Un anonimo uomo qualunque la cui vita è una trama tessuta sui marciapiedi”. Quando torna a casa trova un uomo distinto che su un taccuino ha appuntato tutti i particolari della sua vita e lo informa che la sera stessa a mezzanotte deve partire, cioè morire. Quell’uomo è la Morte. E’ stata scelta per Lew Bookmann una tranquilla morte nel sonno, un vero privilegio. Ma lui non ha nessuna intenzione di morire e si oppone. La Morte lo informa che solo in tre casi si può ricorrere in appello: per situazione familiare (si si ha moglie e figli), in caso uomini di stato o di scienziati sul punto di fare importanti scoperte e la terza riguarda lavori incompiuti di particolare importanza. Lew Bookmann non appartiene assolutamente ai primi due casi e cerca un modo per sfruttare il terzo. Ha sempre fortemente desiderato di fare un grande discorso, un discorso così bello che possa raggiungere il cielo, un discorso per gli angeli. Dopo un po’ di riluttanza la morte accetta e Lew Bookmann esulta affermando che non farà mai quel discorso. Intanto la piccola Maggie viene investita e le sue condizioni sono gravi. Se riesce a passare la mezzanotte si salverà. Giunge il signor Morte e informa Bookmann che a mezzanotte deve portare via Maggie. Il signor Bookmann comincia a sfoderare tutte le sue capacità di venditore ambulante e riesce a imbambolare la Morte a colpi di offerte strabilianti della sua merce. La Morte cade in preda al bisogno di acquistare e perde l’appuntamento con la dipartita della piccola Maggie, che è così salva. Il signor Bookmann ha fatto così il suo discorso per gli angeli e si vede costretto a seguire il signor morte.

 Questo episodio può apparire un po’ banale e scontato in quanto l’incontro con la Morte è un tema molto ricorrente. Ma presenta comunque degli aspetti interessanti. In particolare la scena del discorso è a mio avviso meravigliosa e ricca di significato in particolare per i nostri tempi. Pensate un po’: un piazzista, un venditore ambulante che riesce persino ad abbindolare la Morte, grazie all’arte della parola. Oggi diremo grazie all’efficacia della sua comunicazione. La comunicazione pubblicitaria è fatta per lo più di apparenze, si sa. Il mestiere del piazzista è quello di vendere al di là della qualità reale del prodotto venduto. Se riflettete un po’ di più e concludete il discorso da voi, arriverete facilmente alla conclusione di questo discorso.


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3 commenti:

  1. mi sarebbe piaciuto vederlo tramite l'esegesi che ne hai fatto ;)

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  2. non è tra i migliori della serie...comunque sono reperibili sia in cofanetto DVD (sui 40 euro), sia presso la videoteca intergalattica(emule).
    Poi scegliete voi

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  3. la seconda che hai detto! :D ahaha

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