giovedì 28 maggio 2009

Come funziona Blob di Enrico Ghezzi.

In un precedente articolo avevo espresso qualche considerazione sul programma tv Blob, in onda ogni sera alle 20 circa. Mi ero soffermato soprattutto sul montaggio. Ora vorrei aggiungere un  altro elemento che spero serva di aiuto all’interpretazione di questo programma, che ha ormai vent’anni. Cercherò di far capire come Blob usi fondamentalmente una tecnica vicina al teatro di Brecht.

Secondo Brecht il teatro deve mostrare il mondo nelle sue possibilità di essere cambiato, solo così si possono animare le coscienze delle persone. Se il mondo viene invece considerato immutabile automaticamente le coscienze si assopiscono. Per servire questo scopo Brecht diede vita ad una nuova forma di teatro che si basava sulla tecnica dello straniamento

Proponendomi in futuro di trattare nello specifico l’argomento, mi limito a dire che questa tecnica si contrappone fortemente all’immedesimazione. Si intende l’immedesimazione dello spettatore in ciò che vede. Nel teatro tradizionale tutto tende a immergere lo spettatore nell’illusione. Tutto ciò che è finto e che suggerisce la teatralità e la falsità dell’evento viene occultato. Per Brecht questo atteggiamento spinge il pubblico verso l’inattività perché mostra le vicende come normali, naturali, ovvie e abituali. Brecht invece è nemico dell’abitudine, vera causa dell’inerzia della coscienza. Il mondo deve essere trattato come eccezionale. Solo stupendosi di un evento si può sperare di cambiare le cose.

Un esempio pratico che ci riguarda: se non ci stupiamo più che un uomo non paghi le tasse (e da quanto ormai non ce ne stupiamo più!), l’evasione fiscale diventa un fatto normale (e ormai lo è), la coscienza si abitua e non si attiva più per combatterlo.

Ciò va applicato alla scienza e all’arte. Può uno scienziato non stupirsi di ciò che avviene in natura? Se Galileo avesse considerato normale la Luna e si sarebbe abituato ad essa, avrebbe scoperto ciò che ha scoperto? Lo stesso vale per l’artista: può l’artista abituarsi al reale?

Questa stessa tecnica viene quotidianamente applicata da blob. Quando mostra veline che ballano, tette e culi che abbondano, scene patetiche di dibattiti politici e il trash del trash della tv, non lo fa semplicemente per farci ridere. Ma toglie le immagini da un contesto nel quale siamo abituati a vederle nella loro assurdità, tanto che ormai le consideriamo la norma, e le pone nei suoi venti minuti di durata per far esaltare la loro eccezionalità

Se ci pare normale vedere a Porta a Porta due politici che litigano, se ci pare normale vedere donne che ballano nude (non sono bigotto ma la considero una vergognosa mercificazione del corpo della donna), se ci pare normale vedere donne che litigano per un uomo davanti ad una Maria De Filippi buttata a terra in un paio di jeans di sua nipote, se ci sembra normale che la tv faccia i soldi sui freaks come accadeva nei baracconi ottocenteschi (leggi il precedente articolo)…se tutto questo nel loro contesto ci pare normale, visto nei venti minuti di Blob ci pare invece eccezionale e possiamo dire: “Ma guarda un po’ che si deve vedere…”.

In questo senso il lavoro di Blob è molto più importante di quanto sembri a prima vista perché combatte quotidianamente contro l’abitudine che dovrebbe essere considerato davvero come il male dei mali in assoluto (dopo le poesie di Sandro Bondi ovviamente).

Leggi anche:

Blob, il fluido mortale e i vent’anni del Blob della Rai.

“Lo Show dei record” e “Ti lascio una canzone”, i mostri della televisione.

La differenza tra acrobati e freaks. E poi i tronisti...

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8 commenti:

  1. la chiusa e' fantastica!
    ma da te avevo letto quel link al generatore di poesie bondiane nostrane?

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  2. Bellissimo post, con straordinaria chiarezza hai spiegato una cosa complessa e misteriosa ai più.
    Non ti volevo imbarazzare, mi raccomando ;)
    ciao, silvano.
    P.S. voglio anch'io il bondalizer a proposito di trasssshhhhhhh.

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  3. grazie Silvano, non ti preoccupare non mi imbarazzo...i complimenti se non altro servono a capire le direzioni giuste...
    ecco il bondolizer http://gamberorotto.com/miscellanea/sandro-bondi-il-generatore-di-poesie/

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  4. tra l'altro sono deliziose le liriche tarocche :DD

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  5. Ottima spiegazione, è una forma d'arte che apprezzo molto. Non è né un creare da zero né un modificare sostanzialmente, è più un "rimostrare destabilizzante" . Mi fa piacere che esistano persone con la volontà di combattere "l'abitudine del potere".

    Ultimamente hai scritto cose interessanti, purtroppo ho dovuto brevemente allontanarmi, sopperirò alla mancanza con la dovuta calma.
    Saluti.

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  6. eh beh, ricordi del dams...quello che mi colpisce il blob è anche il gioco delle associazioni (in un certo senso, a parte Brecht, mi sembra vicino a certe operazioni di montaggio del cinema russo e dell'espressionismo tedesco). la parola (la scritta colorata in alto), l'immagine, il suono. smembrati e riassemblati, che creano nuovo senso e stimolano lo stupore o talvolta la risata (quasi sempre riso amaro). peccato non mi venga in mente un esempio

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  7. p.s. ecco, dalla prima puntata di blob (su youtube): una dimostrante intervistata aproposito della 194%la 194 tutela le donne e da loro la possibilità di praticare l'aborto in condizioni adeguate, con sicurezza, ect..."scena successiva: eleonora brigliadori "come si vuole, il piatto pronto nel forno" (le parole non sono proprio le stesse).

    signore intervistate al mercato "si, io sono colitica, il dottore mi ha detto che devo mangiare in bianco, niente fritti" - vecchio documentario su hitler" e il suo medico gli ha consigliato di non mangiare grassi e fritti...hitler"disgustoso"

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