mercoledì 27 maggio 2009

“Lo Show dei record” e “Ti lascio una canzone”, i mostri della televisione.

In uno dei primissimi articoli di questo blog avevo analizzato la differenza tra gli acrobati e i fenomeni da baraccone per alludere all’idea di un parallelo con i tronisti della nostra cara tv. Con questo articolo voglio rincarare la dose e portare altri due evidenti esempi di questo fenomeno. Si tratta dei due programmi di intrattenimento “Lo show dei record” (Canale 5) e “Ti lascio una canzone” (Rai Uno). Perché parlarne? Perché in entrambi i casi la tecnica di base è quella dello sfruttamento dei freaks, dei fenomeni da baraccone, delle strane figure che comparivano nei circhi e che erano fonte di grande attrazione.

Napoli, seconda metà dell’Ottocento. La città era strapiena di bugigattoli in cui si faceva teatro e molti programmi teatrali dell’epoca promettevano attrazioni incredibili: in Largo delle Pigne numero 42, nell'Aprile del 1865, si prometteva l'esibizione di una giovane diciottenne siciliana nata senza le braccia; in via Toledo numero 27, era possibile ammirare una donna con una barba di ventiquattro centimetri. Questi sono solo un paio di esempi del fenomeno dei freaks (il cui principio di base l’ho spiegato nell’articolo citato prima). Ci sono evidenti paralleli con il due programmi televisivi che sono l’oggetto di questo articolo.

Basta andare sul sito ufficiale de “Lo show dei record” per rendersi conto dell’offerta. È sufficiente leggere il titolo delle performance di “rilievo”: Lancio del peso eseguito con i muscoli addominali; Attaccarsi sulla faccia il maggior numero di mollette per panni; Piantare il maggior numero di chiodi nel minor tempo possibile usando come martello la propria mano; Rutto della durata maggiore o della maggior durata; Solleva 25Kg con una spada infilata nell'esofago; Maggior numero di salti eseguiti con la tecnica flikflak; Sferrare il maggior numero di calci con una gamba sola…mi fermo alla prima pagina.

Ovviamente con il top raggiunto dall’uomo più alto e l’uomo più basso del mondo.

Questo programma ci costringe a restare incollati davanti alla televisione a seguire queste performance che definirle inutili è il minimo. Però riflettere su questa inutilità può essere utile. Cosa spinge l’uomo a compiere queste nefandezze? Si può ottenere giusta gloria infilandosi centinaia di mutande bianche? È un limite da abbattere quello del numero delle mollette che un viso umano può sopportare? L’aggiunta di una molletta è un passo avanti per l’umanità?

O per caso è il bisogno intestinale di un quarto d’ora di celebrità?

Si farebbe di tutto per andare i televisione.

L’altro programma è “Ti lascio una canzone”, che è anche peggio perché più subdolo. Dietro la falsa intenzione di proporre talenti ci vengono somministrati dei mostri. Pensate un po’: dei bambini con voci alla Caruso, che cantano canzoni da vecchi, vestiti da vecchi e aizzati da genitori con gli occhi che brillano. Se questi non sono freaks! A me quei bambini fanno davvero pena. Anche Mozart veniva esposto dal padre come un prodigio, il che è molto vicino al freaks, ma sono quasi certo che pochi di questi bambini diventeranno musicisti importanti. La loro carriera dura pochi minuti perché inserita nell’economia di uno spettacolo che deve meravigliare per un paio d’ore. 

Leggi anche:

La differenza tra acrobati e Freaks. E poi i tronisti...

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6 commenti:

  1. questi programmi sono figli dei "loro padri"
    ergo provo un gran ribrezzo al solo leggerne i titoli delle "trasmissioni"

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  2. I famosi 5 minuti di celebrità di Andy Warhol: una delle profezie più azzeccate di sempre.
    E poi? E poi tutti ad ingrassare le schiere di freak infelici ai baracconi, alle fiere di paese e agli ipermercati.

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  3. in effetti con l'espressione "un quarto d'ora di celebrità" mi riferivo proprio a Warhol. Si è stata una vera profezia. Purtroppo devi togliere baracconi e fiere di paese...restano solo gli ipermercati.

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  4. Che amaro quel "...togliere baracconi e fiere di paese...restano solo gli ipermercati."

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  5. le fiere di paese sono purtroppo annacquate di modernità e per restare nell'ambito vernacolare, se il vino buono lo annacqui e buono per i maiali. Per restare nell'ambito del vino poi, in un paesino vicino il mio ad Agosto fanno la Sagra del Cabernet e dei vini locali...una bella atmosfera, con cinque euro si fa il giro delle cantine in cui si assaggiano vini e formaggi...alle 21 sono tutti ubriachi...si balla si canta ci si diverte...peccato che da qualche anno in alguni angoli invece del suono dell'organetto si sente il tuz-tuz della disco music.

    Se qualcuno è intereressato il paese è Gallinaro, provincia di Frosinone. Mi pare il 13 agosto. Vale la pena (ancora per poco)

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