mercoledì 18 febbraio 2009

Arca Russa di Aleksandr Sokurov, un film contro il cinema.

Arca Russa è un film del 2002 di Aleksandr  Sokurov che rappresenta un caso unico nella storia del cinema. Grazie ad una macchina da presa digitale ed uno speciale Hard Disk (entrambi costruiti per l’occasione) è stato possibile girare il primo lungometraggio privo di stacchi. Il film è infatti un piano sequenza della durata di un’ora e mezza. Niente stacchi, niente montaggio. Un’opera che è costata l’impiego di 4500 persone, ed un particolare encomio per l’operatore che è riuscito in un’impresa davvero grandiosa. Le riprese, o meglio, la ripresa è avvenuta  il 23 Dicembre del 2001, dopo quattro tentativi falliti.

Il film è un flusso continuo attraverso le sale dell’Hermitage di San Pietroburgo e attraverso tre secoli di storia russa. Un personaggio indefinito che percepiamo come eterna soggettiva accompagnato da un nobile dell’Ottocento che si aggirano tra le sale di uno dei musei più importanti del mondo.

E’ questo un violento attacco al cinema e a cent’anni di normalizzazione e di costituzione di una grammatica, tutta fondata su ciò che il film rigidamente nega: il montaggio. Tutto d’un colpo è un nuovo linguaggio cinematografico che questo film crea. Immaginate cosa può significare un’operazione del genere. La macchina da presa parte in un punto per arrivare in un altro e lungo questo tragitto incontra gli attori che in quel preciso istante devono iniziare a recitare. Ad un certo punto i due viaggiatori entrano in una sala in cui si sta svolgendo un ballo sfarzoso con centinaia di attori. Immaginate gli attimi prima: gli attori fermi, sanno che la telecamera è partita e che tra tot minuti arriverà da loro e dovranno essere pronti. Immaginate gli attori che hanno appena finito la loro parte: la macchina da presa è andata via, si tira un sospiro di sollievo. Un errore avrebbe significato l’annullamento di tutto il lavoro fatto dagli altri e la necessità di ricominciare d’accapo. Quando parte la cinepresa si mette in moto un meccanismo a orologeria, un organismo che deve funzionare dall’inizio alla fine. Un organismo di 4500 individui. Non è ne cinema, né teatro. Pur essendo un evento registrato deve svolgersi tutto d’un fiato. Ma prefigura anche una particolare forma di teatro: un teatro in cui non sono gli attori ad entrare in scena ma gli spettatori che vanno alla ricerca dell’evento rappresentato.

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4 commenti:

  1. Il piano-sequenza più suggestivo del cinema in un film raffinato come tutti quelli di Sokurov.

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  2. Stefano Bonfreschi5 marzo 2010 alle ore 21:15

    all'inizio appare un pò noioso e inconcludente, ma poi ti lasci trasportare attraverso quelle porte e quelle sale, una mano leggera ti prende il cuore e ti porta fino alla fine, oltre la nebbia, oltre la Neva.
    E' un lungo canto d'amore per la sua grande patria Russia.
    Un film che ti lascia sgomento e deliziato.
    Bellissimo

    RispondiElimina

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