E Johnny prese il fucile è un film di Dalton Trumbo, basato su un suo romanzo del 1938.
Il titolo E Johnny prese il fucile deriva dal romanzo citato di Dalton Trumbo, vincitore di un National Book Award.
Un film contro la guerra che si interroga sulla delicata questione dell’eutanasia. Si presenta di grande attualità per l’Italia di questi tempi, grazie all’incredibile dibattito suscitato dal caso di Eluana Englaro.
E’ l’ultimo giorno della Prima Guerra Mondiale quando Johnny viene colpito in pieno da una granata che lo riduce ad un torso d’uomo. Perde le braccia, le gambe, la vista e l’udito. I medici lo ritengono ormai un vegetale e lo tengono in vita vedendo in lui un ottimo oggetto di ricerca.
Il film è diviso in due piani che si alternano, evidenziati dal bianco e nero (il presente) e dal colore (il passato e i sogni).
Alla fine Johnny inizia a battere ripetutamente la testa sul cuscino. Attraverso segnali Morse sta infatti cercando di esprimere il suo desiderio di morire. Non vuole più stare in quelle condizioni. Non viene ascoltato dalle autorità che gli rifiutano la morte.
Suscita però la pietà dell’infermiera che…
Ovviamente non posso dirvi di più, vi farei un torto.
Siamo padroni della nostra vita? Possiamo decidere noi quando morire? Ci sono vite meno degne di essere vissute? La vita per forza è una forma di morte?
Una curiosità: il video della canzone One dei Metallica contiene proprio sequesnze tratte da E Johnny prese il fucile.
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sei un po' verboso.
RispondiEliminadal mio punto di vista scarno.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminagentile...
RispondiEliminascarno non mi preoccupa perché è intenzionale. Il mio scopo è quello di suscitare interesse verso un particolare argomento. E' facile allungare gli articoli...bastano due clic qua e là ed ecco trovate le informazioni. avrei potuto scrivere molte altre cose su questo film, ma non mi interessa. La cosa che mi rende più felice è sapere che forse qualcuno vedrà il film grazie al mio articolo.
Verboso: "che si dilunga in parole inutili e spesso altisonanti", è un pò il contrario di scarno. Allora sono retorico. Forse nella serie di domande? Ma sono domande suscitate dal film...
Io lessi il libro, non senza difficoltà perchè è un pugno nello stomaco. Però mi ha fatto capire tante cose sul diritto di decidere della propria sorte.
RispondiEliminaquesto è anche il messaggio del film. "capire cosa significa poter decidere della propria sorte".
RispondiEliminati assicuro che anche il film è un pugno nello stomaco. Poi è tutto uno. Trumbo ha scritto il libro, poi la sceneggiatura del film e in seguito l'ha diretto. Quasi un'opere totale