A volte però riascolto con piacere i loro primi lavori che furono molto innovativi e originali e letteralmente graffianti. Parlo ovviamente dell’epoca in cui giravano completamente nudi coperti da un calzino lì dove serviva. Riprendo in mano i loro album per avere le idee più chiare. L’ordine è quello in cui li tengo nella mia libreria.
La prima cosa che noto è che la custodia di By The Way è vuota, chissà che fine ha fatto il CD, poco male. Poi viene il famoso Californication che è masterizzato, però all’interno del CD audio TDK c’è il booklet originale, sicuramente l’ho fregato a quell’amico che mi stava antipatico.
Storcendo il naso passo oltre e mi trovo finalmente davanti la stupenda copertina di Mother’s Milk, del 1989, dedicato alla memoria di Hillel Slovack, chitarrista fondatore del gruppo nel
1983 e morto per un’overdose di eroina nel 1988. Subito mi viene in mente il video di Fight Like A Brave in cui il gruppo cade dal nulla in un quartiere malfamato pieno di puttane e malfattori e durante l’assolo di Slovack compaiono dipinti con una pittura fluorescente dall’incredibile effetto. Subito cerco il video su youtube e ve lo propongo.
Mothers Milk vede già l’apparizione di Frusciante alla chitarra e Chad Smith alla batteria. L’album contiene una bellissima canzone sempre dedicata a Hillel Slovack e dal titolo Knock Me Down (guarda il video), una canzone contro la droga, con un incredibile basso di Flea (che imparò a suonarlo dallo stesso Slovack). Nell’album è da ricordare anche una cover di Fire di Jimi Hendrix, registrata quando Slovack era ancora in vita e Jack Irons stava ancora alla batteria (il nucleo originale era composto da Kiedis, Flea, Irons e Slovack).
Subito dopo compare la raccolta What hits!? del 1992, che raccoglie semplicemente delle canzoni precedenti. Diverso è il caso di Out in l.a, sempre una raccolta che però contiene anche delle versioni remix che non mi piacciono affatto, comunque inedite e un simpatico live in cui eseguono una sorta di filastrocca dal titolo F.U (Fuck You). A dire la verità qui un po’ mi annoio.
Subito dopo viene una vera e propria pietra miliare: Blood Sugar Sex Magic, del 1991. Si tratta di un album davvero bello in cui spiccano la celebre Under The Bridge e Give It Away, famosa per il suo bel video (che purtroppo non ho trovato). Si tratta di un album molto corposo (17 canzoni) e dalle notevoli sfaccettature. Ovviamente è ancora predominante il funk che esplode sempre nei notevoli virtuosismi di Flea al basso.
Più si torna indietro più gli album sono aspri e incredibilmente provocatori. E’ questo il periodo che più amo. Slovack è ancora vivo e sulle copertine degli album c’è un triangolino giallo con un punto rosso al centro. Si tratta di materiale pericoloso, “cari genitori tappate le orecchie ai vostri figli”. 1985: Freaky Styley. L’album inizia con una canzone dal titolo esemplificativo: The Jungle Man. Le atmosfere sono squisitamente funk, basti pensare alle trombe di Hollywood.
Una canzone stupenda che sto sentendo ora è If You Want To Me Stay, cover dell’omonima canzone degli Sly & the Family Stone, del 1973. Non mancano frecciate alla religione come in Catholic School Girls Rule. Quello che mi interessa sottolineare è la vena anarchica che sostiene il sound di questi lavori che possono sicuramente piacere ad un minor numero di persone rispetto a Californication o By The Way.
Lo stesso discorso vale per quanto riguarda The Umplift Mofo Party Plan, del 1987 e per il loro primo album: The Red Hot Chili Peppers, che fu un fiasco commerciale e che ora mi accorgo di non avere più, chissà che fine ha fatto.
Resta fuori un altro stupendo lavoro che non ho preso in considerazione perchè lo acquistai in formato musicassetta e quindi non è presente tra i CD. Si tratta di One Hot Minute che vide l’assenza di Frusciante sostituito da Dave Navarro dei Jane’s Addiction. Si tratta di un album molto bello e dallo stile del tutto inedito in cui il peso di Navarro si fa sentire.
Spero di aver attizzato le orecchie di chi conosceva la band solo da Californication in poi, alcuni forse resteranno indifferenti, ad altri non piacerà affatto ciò che facevano negli anni ottanta, ad altri poi rischia di schiudersi un mondo davanti.
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Blood Sugar Sexy Magic è sicuramente il loro disco migliore, che mette a frutto tutte le idee di Mother milk. Under hte bridge mi diverto sempre a suonarla: è un gioello. Il loro cross-over mi ha sempre affascinato, soprattutto l'inserimento molto originale di sonorità funk. Californication io non lo butterei così via. Secondo me neanche loro si aspettavano un successo così vasto. E' stato anche un po' l'inizio della fine e li ha trasformati in un gruppo sforna-video da MTV.
RispondiEliminaovviamente sono stato molto radicale con Californication che, anche se si tratta ancora di un buon lavoro, è come dici tu l'inizio della fine. La questione dei video è anche interessante e penso che ne parlerò in un articolo. Molti sono davvero belli e hanno ricevuto dei premi come Give it away.
RispondiEliminaCiao Matteo, eri passato da me tempo fa per propormi uno scambio link, finalmente ho tempo di riprendere in mano il blog e accetto volentieri..ho letto questo articolo sui red hot..anch'io li scoprii al tempo di californication e comincia subito a procurarmi i loro lavori precedenti, senza dubbio mother's milk e blood sugar sex magic sono i loro lavori migliori e ci metto di buon grado anche californication. é fresco, nel loro inconfondibile stile e nel senso più buono del termine incredibilmente pop. Che poi abbia avuto successo su mtv e blabla poco importa, per me rimane uno dei migliori.
RispondiEliminaDiscorso diverso per By the way, su quello siamo d'accordo..un vero e proprio flop. Mi sembra di capire che invece non hai l'ultimo loro lavoro, stadium arcadium..prolisso e assolutamente niente di che ma a differenza di by the way per lo meno si fa ascoltare. One hot minute è molto particolare, lo dici anche tu e rimane comunque un buon lavoro.
Infine i primi lavori: non mi sono mai piaciuti, il primo disco in particolare lo trovo inascoltabile, ma d'altronde anche loro e chi li seguiva già allora dicono che quei primi dischi non siano mai davvero riusciti a catturare l'energia e la carica che avevano sul palco. Se proprio dovessi consigliare qualcosa del primo periodo sicuramente andrei sul what hits!
Ciao ciao!
il fatto è che se si ascolta Californication e poi i primissimi dischi sembrano quasi opera di due diverse band che suonano un genere diverso. Quindi è ovvio che molto facilmente a chi piace l'uno non piace l'altro e viceversa...mi raccomando: ho detto "facilmente" non "sicuramente".
RispondiEliminaIn questo articolo ho elogiato proprio quei primi dischi che erano espressione di una certa sotto-cultura. Erano dischi provocatori e coraggiosi con canzoni contro la religione, a favore della pace e della libertà sessuale. Anche il corpo scoperto con il calzino per coprire il pene era un pò scherzare sul corpo ma anche affermare la sua libertà.
Poi i red hot si sono tranquillizzati e sono diventati molto più maturi e soft...in questo caso però uso il termine maturo in senso negativo, percé si è trattata di una maturità che ha fatto comodo soprattutto ai produttori e editori (e anche alle tasche di loro quattro)
vorrei farvi notare brutto ignorante ke nn sei altro ke il disco del 1991 nn si chiama "Blood Sugar sexy magic" ma BLOOD SUGAR SEX MAGIK, il resto è follia nn sapete apprezzare nulla
RispondiEliminami dispiace solo di una cosa...non ho posto nessun filtro ai commenti perché il blog deve essere uno spazio con una certa libertà...lascio che ognuno usi il contegno proporzionato alla propria intelligenza...poi ci si nasconde dietro l'anonimato...io il mio nome e cognome l'ho messo...è vero, l'album si intitola BLOOD SUGAR SEX MAGIC, ho sbagliato e si tratta di un errore grave che grazie alla preziosa segnalazione di questo anonimo individuo provvederò a correggere. Grazie di avermi messo al corrente dell'errore.
RispondiEliminaManterrò comunque la stessa libertà di commentare...a meno che non si arrivi alle parolacce e ingiurie gratuite (brutto ignorante ke nn sei altro si può sopportare su)
poi se per caso l'anonimo tornasse potrebbe anche spiegare con più educazione il suo pensiero e articolare un giudizio concreto sulle follie che ha letto nell'articolo.
e comunque sono uno che scrive gli articoli, Matteo Porretta, e se mai sono io che non so apprezzare niente...cioè ciò che apprezza il nostro anonimo commentatore e siccome non credo sia Dio (in caso contrario mi genufletto umilmente e recito un padre nostro per Domenedio), il suo gusto resta il suo e potrebbe anche accettare un'idea opposta...
Matteo Porretta
a me fa soltanto sorridere, non ci baderei piu' di tanto ;)
RispondiEliminaho colto l'occasione per mettere in chiaro il mio modo di intendere i commenti...so che senza filtri si incorre in queste cose (c'è di peggio)
RispondiEliminami dispiace per il mio linguaggio , perdonatemi, non sono satata educata ed il mio commento è 1 pò troppo esagerato, ma penso che prima di scrivere o pubblicare 1 articolo ci si debba informare adeguatamente sull' argomento trattato.infine vorrei dire che non sono stata l' unica ad aver esagerato con le parole e i giudizi, la musica dovrebbe essere apprezzata in tutte le sue sfumature e in tutti i suoi generi e perdonami matteo per me che seguo e apprezzo molto i red hot , leggere che i loro dischi vengano così disprezzati mi piange il cuore.scusatemi ancora per il mio linguaggio ho esagerato davvero...
RispondiEliminasono molto contento che la discussione sia rientrata entro toni meno accesi...ora si può discutere.
RispondiEliminaL'articolo che ho scritto non è assolutamente frutto di ignoranza, tutt'altro. Può capitare di sbagliare un titolo. Un articolo come questo io lo scrivo proprio perché amo molto i Red Hot e per un periodo della mia vita gli ho ascoltanti incessantemente. Conosco a memoria molte loro canzoni e sono stato attento alle vicende personali dei singoli componenti.
Proprio perchè ho sempre amato il loro lavoro ora mi dispiace che abbiano cambiato il loro stile con l'evidente intenzione di vendere più album. Ora vendono molto...qual'è il prezzo di questa loro popolarità? una musica più tenue nei toni e meno coraggiosa, più attenta a raggiungere il maggior numero di ascoltatori.
Prima non era cosi...
Non è che scrivo articoli su tutti gli artisti che odio o che non mi piacciono...sarebbe davvero da imbecilli...scrivo gli articoli su fenomeni che ritengo interessanti. Nel caso dei red hot ripeto che se io non gli amassi davvero, non avrei scritto un articolo così pungente e estremo. Me ne sarei semplicemente disinteressato.
Ma se un gruppo musicale che fino ad allora avevo amato per la loro libertà, iniziano a lentare la presa per vendere dischi, permetti che un po' mi dia fastidio?
La mia critica va letta più nei confronti della scelta ideologica che rispetto al tipo di musica in se (che può o non può piacere, pace).
Poi la mia critica non era rivolta a tutti i dischi, ma solo da Californicatio in poi...quindi per una parte esigua della loro produzione...ma siccome è la più conosciuta spesso ciò che hanno fatto prima viene dimenticato.
Leggete questo articolo anche nel senso di" guardate che i red hot non hanno fatto solo californication, by the way e Stadium Arcadium, Album alle vette delle classifiche...la loro produzione è stata ache molto anarchica"
ho riletto l'articolo e non mi sembra sinceramente così offensivo. L'unico paragrafo negativo è il seguente:
RispondiElimina"La nota personale è che ho iniziato ad ascoltare musica proprio con i Peppers: un amico del liceo che tra l’altro mi stava molto antipatico, mi fece sentire Californication. Da lì iniziai ad ascoltare musica. Fine della nota personale. Ora ritengo Californication come uno dei loro peggiori lavori. E’ gradevole e a me le cose gradevoli fanno senso. Per non parlare di By The Way che ho comprato per dovere ma non lo ascolto da anni. Ciò che hanno fatto dopo non mi ha più interessato."
il resto dell'articolo è anzi pieno di elogi
la parte ke sinceramante nn ho apprezzato è stata dove scrivi :"La prima cosa che noto è che la custodia di By The Way è vuota, chissà che fine ha fatto il CD, poco male." vedi , io rispetto ogni opinione ma come ho detto nel mio precedente commento la musica (cd compresi)va amata non buttata o persa. Che si sono commercializzati è vero lo riconosco ,ma a ki non fanno gola soldi facili ? noi adesso possiamo criticarli , ma sono sicura che se 1 giorno ci trovassimo nella loro stessa situazione faremmo lo stesso ! e poi posso davvero assicurarti ke il repertorio dei red hot lo conosco molto bene!trovo anke io ke in by the way non hanno reso l' idea dei veri red hot , ma questa non èuna buona scusa per disprezzarli ! ed infine vorrei aggiungere ke secondo me californication è uno dei loro dischi migliori come one hot minute e blood sugar sex magik .
RispondiEliminal'articolo l'ho strutturato secondo un'esperienza sensoriale reale. Cioè mentre scorrevo i miei cd scrivevo. Ho aperto By The Way, il cd non c'era. In altri casi mi sarei messo a piangere, in questo caso no. Non mi dispiace aver perso quel cd. Questo è, e questo ho scritto.
RispondiEliminaPoi il discorso dei soldi facili a me non piace. Se sei un vero artista i soldi hanno un'importanza relativa.
Poi ripeto. La mia è più una critica ideologica che di gusto. Ma che vuoi che interessi a chi legge se a me piace o no By The Way, però se si discute di una scelta, o di coerenza artistica allora l'articolo è utile.
Io non critico i Red Hot perchè non mi piace la loro musica attuale, gli critico perchè sono scesi a patti con il diavolo, con il mercato, e nella maniera più disastrosa, visto il loro passato.
Siccome gli ho sempre amati per la loro carica eversiva (erano una bomba prima), ora mi dispiace che si siano cloroformizzati.
se devo essere sincera anke a me , ma c' è qualcosa in loro ke anche nella massa, li distingue e questo è l'importante e poi ki con il passare del tempo non si è commercializzato ?
RispondiEliminanon si tratta nemmeno di commercio, perchè bene o male i dischi si devono vendere e i concerti si devono fare. Però mantenere un pò di coerenza. I metallica per esempio: riempiono ancora gli stadi pur mantenendo il loro stile originario...in italia i grandi come de andrè e guccini non si sono mai piegati al mercato (forse una volta de andrè con la canzone di marinella)...c'è il modo di mantenere coerenza senza farsi risucchiare dal commercio...
RispondiEliminalo stesso discorso potrei farlo a proposito dei Genesis, il mio gruppo preferito. La loro storia è divisa in un era gabriel e una collins...i fan conoscono bene il valore della prima fase e quella della seconda
mi dispiace ma in tema genesis sono davvero ignorante , ma spero data la mia giovane età di poter godere col tempo di una maggiore cultura musicale , grazie per bella discussione.
RispondiEliminatorna quando vuoi e commenta liberamente...
RispondiEliminagrazie :-)
RispondiEliminama chi è costui? l'amico antipatico? torniamo alla cronoca cribbio!!
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