L’esperienza teatrale di Stanislavskij e del Teatro d’arte di Mosca è una delle più importanti della storia del teatro di regia ma anche della storia del teatro in generale. Sulla scia delle innovazioni della compagnia dei Meininger il lavoro di Stanislavskij e Dancenko (cofondatore del teatro) produsse numerosi e importanti cambiamenti nel mondo teatrale e in una serie di articoli mi propongo di affiancare la vita di Stanislavskij e quella del Teatro d’arte di Mosca e di evidenziare i motivi di tale decisiva importanza, cercando anche di esorcizzare alcuni luoghi comuni che gravano sulla figura di Stanislavskij. Questo argomento verrà diviso in diverse parti perché non è possibile esaurire un discorso così importante nello spazio di un unico post. La divisione può inoltre servire per una più facile comprensione della materia trattata.
Verso il professionismo.
Nel 1888 fonda la Società d’arte e letteratura che si può definire come un centro culturale eclettico al cui interno iniziò ad agitarsi anche un’attività teatrale semiprofessionistica. Misero in scena drammi di Puškin, di Shiller, di Ostrovskij e Stanislavskij curò la regia di I frutti dell’istruzione di Tolstoj, Il villaggio di S. e i suoi abitanti da Dostoevskij, Otello di Shakespeare (solo per citarne alcuni).
Nel luglio del 1889 sposò l’attrice Marija Lilina Perevoščikova.
Una data fondamentale è il 1890 in cui avvenne l’incontro illuminante con gli spettacoli della compagnia dei Meininger nella loro seconda tournée a Mosca. Stanislavkij seguì tutti gli spettacoli e li definì come “un nuovo genere di messinscena che teneva conto della fedeltà storica dell’epoca, con grandi scene di massa, un bellissimo allestimento teatrale, una meravigliosa disciplina e tutta l’armonia di una grandiosa festa dell’arte. Io non perdevo un solo spettacolo e non mi limitavo soltanto a guardare: studiavo” (da La mia vita nell’arte).
Della compagnia dei Meininger ammirò soprattutto la grande disciplina imposta dal regista-despota Chronegk che obbligava gli attori ad un ferreo rispetto degli orari delle prove (un assurdità per l’epoca), al divieto di modificare il testo o le indicazioni del regista.
Durante questi anni Stanislavkij divenne il regista più moderno e originale di Mosca attirando l’attenzione del drammaturgo, critico letterario e insegnante Vladimir Ivanovič Nemirovič-Dancenko, pronto ad intraprendere una radicale riforma del teatro russo.
L’incontro con Nemirovič-Dancenko. 22 giugno 1897.
Avviene così lo storico e leggendario incontro tra Stanislavskij e Dancenko, in un ristorante di Mosca il 22 giugno del 1897. La conversazione durò diciotto ore durante le quali vennero gettate le basì della futura riforma e si decide la creazione di un teatro professionale, il Tetro d’arte di Mosca. Questo fu un momento storico di grande importanza e un evento determinate per la storia del teatro. Nel prossimo articolo tratterò più affondo sia la figura di Nemirovič-Dancenko, che viene sempre sottovalutata a causa dell’imponente presenza di Stanislavskij e parlerò anche del loro incontro, di come avvenne e di ciò che si dissero.
Fine della prima parte.
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Dai tuoi scritti apprendo cose a me poco note, davvero grazie. Affronterai anche il teatro sotto i tentativi di socialismo? L'argomento mi interesserebbe.
RispondiEliminaUn saluto.
P.S. Sto per pubblicare le successive parti
su Svankmajer.;)
beh, in Russia sicuramente il 1917 è stata una data decisiva anche per il teatro, molti artisti vennero esaltati mentre altri vennero oscurati. Mejerchol'd fu ucciso, come ho scritto in un'altro articolo.
RispondiEliminaappena compariranno gli aggiornamenti in bacheca mi farò vivo sul tuo blog.
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È davvero un ottimo articolo, mi piace molto
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