lunedì 13 aprile 2009

Nemirovic-Dancenko, cofondatore del Teatro d’arte di Mosca e personaggio da rivalutare.

Prima di procedere con la storia di Stanislavskij e del Teatro d’arte di Mosca è necessario fare una breve pausa per approfondire meglio sia la figura di Dancenko, sia il loro celebre e leggendario incontro in cui posero le basi per la loro riforma del teatro. Una esigenza primaria: dare il giusto peso e importanza a Dancenko perché si tratta di un personaggio sempre sottovalutato e considerato di minore rilievo se messo affianco di Stanislavsij. Infatti la grande notorietà di quest’ultimo ha sempre fatto passare in secondo piano il cofondatore del Teatro d’Arte di Mosca. In questo articolo cercherò di riconoscere i giusti meriti a Vladimir Nemirovic-Dancenko.

La scarsa conoscenza di Dancenko è dovuta anche al fatto che i suoi scritti non sono mai stati tradotti in Italia, nonostante avesse lavorato nel nostro paese nel 1933 e 1934. In tutto il mondo è conosciuto solo attraverso i cenni presenti in La mia vita nell’arte di Stanislavskij.

Bisogna assolutamente riconosce a Dancenko un ruolo di gran peso nella fase iniziale del Teatro d’Arte di Mosca e rifiutare un suo presunto ruolo di secondo piano. Di solito viene attribuito a Stanislavskij tutto il merito delle questioni artistiche e creative, attribuendo a Dancenko solo una funzione organizzativa. Ciò non è vero: Dancenko fu anche regista, drammaturgo nonché grande animatore e stratega all’interno del Teatro d’arte.  

Si potrebbe anche affermare che la riforma del teatro affondasse le sue radici più profonde più in Dancenko che in Stanislavskij. Fin dalla sua giovinezza Dancenko è un infaticabile appassionato di teatro e in una fase iniziale vorrebbe anche fare l’attore. Finito il ginnasio si trasferisce a Mosca per iscriversi all’università e a diciannove anni inizia a scrivere per una rivista teatrale. Già all’epoca le sue idee teatrali sono ben chiare: denuncia lo stato di cattiva salute del teatro russo indicando come cura lo sviluppo della drammaturgia e un miglioramento delle capacità tecniche e delle conoscenze culturali degli attori. Auspica una drammaturgia che rispecchi la realtà secondo criteri di verità e naturalismo.

Questi pensieri si agitavano in lui ben vent’anni prima della fondazione del Teatro d’arte.

In pochi anni diventa un importante critico teatrale. Viene rispettato e temuto perché si scaglia duramente contro gli artifici, l’enfasi e i cliché dell’arte attoriale e contro la frivolezza del repertorio.  

A vent’anni Dancenko inizia anche a scrivere i primi racconti e poi i romanzi: tra il 1893 e il 1898 ne scrive sette. Scrive anche drammi che vengono messi in scena con grande successo ma Dancenko è convinto di non aver messo in moto nessuna rivoluzione con i suoi testi e con un gesto di grande coerenza nel 1896 rifiuta il premio Griboedov perché ritiene più meritevole il primo dramma di Anton Cechov, Il Gabbiano.

Durante la preparazione delle messe in scena dei suoi drammi lotta contro il mondo del teatro richiedendo più prove, una maggiore cura e attenzione sia nel rispetto del testo che nella preparazione degli attori. Riesce ad ottenere un piccolo risultato: per la prima volta nella storia del teatro russo avviene una prova generale prima dello spettacolo.

Nel 1891 diventa membro del Comitato Teatrale-Letterario e insegna alla Scuola di arte drammatica della Società Filarmonica moscovita. Riesce a farla diventare una delle più importanti di Mosca. La grande rivoluzione nell’insegnamento sta nell’attenzione posta alla preparazione culturale e tecnica dell’attore che deve essere in grado di affrontare il testo teatrale in tutta la sua complessità.

Arriviamo al 1897. Dancenko vuole tentare ad applicare le sue idee in una impresa tutta sua. Ma non ha soldi da investire. Per questo pensa di contattare Stanislavskij, figlio di un importante industriale ma anche attore dilettante in una compagnia molto apprezzata a Mosca. Però Dancenko non lo stima molto né come attore né come uomo di cultura, ma ammira molto la sua disciplina e il suo perfezionismo nonché le sue doti di regista.

La sera del 22 giugno del 1897 avviene il celebre incontro che sarà oggetto del prossimo articolo, un incontro durato diciotto ore che è circondato da un incredibile fascino e da un’atmosfera di leggenda.

 

Puoi leggere anche:

La vita di Kostantin Stanislavskij. Dalle primissime esperienze teatrali alla fondazione del Teatro d’arte di Mosca.

Condividi questo articolo su facebook Condividi su Facebook

Articoli correlati per categorie




Se ti è piaciuto l'articolo,iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! Per maggiori informazioni sui feed, clicca qui!

Nessun commento:

Posta un commento

è accettato ogni tipo di commento, soprattutto se in disaccordo con il contenuto del post. I commenti che contengono offese personali (a chiunque siano dirette) verranno cancellati.