domenica 19 aprile 2009

L’incontro tra Stanislavskij e Dancenko: nasce il Teatro d’arte.

Nella prima parte della storia di Konstantin Stanislavskij eravamo arrivati al suo celebre e determinante incontro con Dancenko (oggetto di un articolo a parte) in cui posero le basi per la fondazione del leggendario Teatro d’Arte di Mosca. Siccome questo incontro è davvero importante per la storia del teatro di regia, prima di continuare  con la vita di Stanislavskij è necessario soffermarsi proprio su questo incontro. Come è avvenuto? Cosa si sono detti di così importante? Quali furono le riforme del teatro d’Arte?

L’incontro tra Stanislavskij e Dancenko è davvero leggendario e avvenne il 22 giugno del 1987. I due si diedero appuntamento presso il ristorante dell’albergo di Mosca Slavjanskij Bazar e sedettero in una saletta privata. L’incontro durò diciotto ore. Dancenko descrive Stanislavskij come “alto, slanciato, aveva portamento energico e movimenti plastici, sebbene non desse l’impressione di curarsi affatto di questa plasticità […] aveva passato anni a elaborare i suoi gesti  davanti allo specchio. All’età di 33 anni aveva i capelli completamente grigi, ma i folti baffi e le fitte sopracciglia erano neri” (questa, come le prossime citazioni sono tratte da uno scritto di Dancenko, Dal passato, potete trovarlo qui).

Iniziò a parlare Dancenko che manifestò a Stanislavskij tutte le sue insoddisfazioni verso il teatro a loro contemporaneo, gli parlò della sua idea di crearne un nuovo. Stanislavskij era d’accordo su tutto e iniziarono insieme un violento attacco nei confronti del vecchio teatro. Ma ogni attacco non era fine a se stesso perché suggeriva anche “un progetto positivo, una riforma, una riorganizzazione o addirittura una rivoluzione completa”. Dancenko ci tiene a sottolineare il fatto che si trovarono d’accordo su tutto e che ci fu subito una grande intesa, i loro discorsi erano persino complementari.

L’oggetto della conversazione era “l’affermazione di nuove leggi per il teatro”.

Dopo aver fatto colazione Stanislavskij e Dancenko decisero di spostarsi nella villetta della famiglia Alekseev, durante il percorso continuarono ovviamente a discutere. Appena arrivati Stanislavskij prese carta e penna, aveva la mania di trascrivere tutto, non fidandosi né della sua né dell’altrui memoria.


Furono così definiti i lineamenti fondamentali della loro riforma:

- L’aspetto amministrativo del teatro deve passare in secondo piano rispetto a quello artistico, adeguandosi alle sue difficoltà, ai suoi tempi e ai suoi imprevisti. Nel vecchio teatro le esigenze artistiche venivano soffocate dalla burocrazia.

-Ogni dramma deve avere una sua scenografia: gli oggetti di scena, il mobilio, le scene e i costumi devono essere creati apposta per un determinato spettacolo. Come abbiamo visto nell’articolo sul teatro dell’Ottocento ciò non accadeva mai nel vecchio teatro.

-L’orchestra che suona durante gli intervalli per intrattenere gli spettatori fu eliminata perché considerata come una inutile distrazione che deteriorava l’unità dello spettacolo.

-Imposizione del silenzio durante lo spettacolo grazie all’abbassamento delle luci.

-Divieto di entrare durante lo spettacolo.

Questi aspetti che riguardano il contegno del pubblico a noi sembrano normali e sacrosanti. All’epoca no: lo spettatore era viziato a tal punto da sentirsi padrone e in grado di fare ciò che voleva. Non fu facile combattere contro queste cattive abitudini.

Altre riforme:

-Introduzione del sipario che si apre verso i lati al posto di quello che si apre verso l’alto.

-Vietato l’ingresso dietro le quinte per salutare gli attori.

-Tutta la macchina spettacolare doveva funzionare con grande precisione: non ci dovevano essere ritardi nel cambio scene, intervalli troppo lunghi, incidenti con le luci, intoppi nell’apertura del sipario…

Una delle riforme più importanti fu la creazione di una scuola di teatro il cui saggio finale consisteva in uno spettacolo vero e proprio, non in frammenti esemplificativi.

-L'importanza del singolo attore veniva meno rispetto all'insieme. Venne combattuto il divismo e il ruolo del primo attore: "Non esistono piccole parti ma piccoli attori", "oggi Amleto, domani una comparsa".

Le prove potevano prendere anche molto tempo e una singola scena poteva essere provata decine volte per raggiungere l’effetto desiderato. Questa fu davvero una grande riforma perché gli attori erano abituati a prove poco impegnative, che richiedevano poco tempo durante le quali il capocomico si limitava a indicare le entrate, le uscite, le posizioni degli attori…il Teatro d’arte di Mosca divenne l’unico teatro in cui le prove erano più faticose dello spettacolo. La riforma si indirizzò in definitiva verso una maggiore disciplina e un maggiore impegno durante tutto il corso del lavoro. Il teatro divenne un qualcosa verso cui provare un grande rispetto.


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6 commenti:

  1. Volevo lasciarti un commento nel blog "le comete" ma per qualche strana ragione non ci riesco.

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  2. non sapevo di questo problema, ti ringrazio. vedrò di risolvere al più presto

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  3. problema risolto, grazie ancora a sytry82

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  5. Nel 1987 del povero stanislavski non era rimasta neppure la polvere!

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