giovedì 16 aprile 2009

Merce Cunningham compie novant’anni con una nuova coreografia, “Nearly Ninety”.

Merce Cunningham è stato un grande ribelle della danza moderna, superandola verso il postmodernismo con lavori di ricerca sempre innovativi e scandalosi. Oggi, 16 aprile, compie novant’anni e proprio questa sera debutterà in prima mondiale a New York Nearly Ninety, la sua nuova creazione. Colgo l’occasione sia per dare maggiori informazioni su questo nuovo lavoro ma anche per apprestare un breve ritratto di Merce Cunningham, toccando i tratti fondamentali della sua vita e delle sue opere rivoluzionarie.

Merce Cunningham è nato a Centralia, Washington, nel 1919. Inizia a studiare danza (tip-tap, danza di sala e di carattere russa) a dieci anni. Nel 1937 decide di studiare per diventare attore e si iscrive alla Cornish School di Seattle dove avviene l’importantissimo incontro con John Cage che accompagna le classi di danza come musicista. Merce Cunningham viene così incoraggiato dallo stesso Cage a dedicarsi esclusivamente alla danza. In questo periodo sia per Cage che per Cunningham avviene il fondamentale incontro con la cultura zen.

Nel 1939 Merce Cunningham incontra un altro grande personaggio  della modern dance, si tratta di Marta Graham che lo invita a studiare danza a New York e a partire dal settembre dello stesso anno lo ingaggia nella sua compagnia affidandogli in breve tempo ruoli molto importanti.

Nel 1944 compone sei assoli su musica di John Cage in cui avviene spesso la divergenza tra coreografia e musica che diventano così autonome l’una dall’altra. In questi anni Cunningham e Cage si esibiscono in spettacoli per danza e pianoforte in vari college statunitensi.

Nel 1945 Merce Cunningham lascia la compagnia di Marta Graham e i suoi lavori iniziano a divergere dalla danza psicologistica tipica di quella scuola e inizia a considerare la danza esclusivamente nei suoi rapporti tra corpo e spazio, nel suo versante squisitamente plastico. Inizia ad esplorare lo spazio nelle sue infinite possibilità e le sue coreografie cominciano ad essere accusate di “dadaismo”.

Nel 1947 Merce Cunningham realizza insieme con John Cage Season in cui utilizza per la prima volta procedimenti di composizione aleatori, cioè casuali. Sia Cage che Cunningham vengono affascinati dal libro cinese I Ching (Libro delle mutazioni) in cui la lettura dell’avvenire avviene per mezzo del lancio delle monete. Lo stesso procedimento viene utilizzato sia da Cage che da Cunningham per le loro composizioni. Nasce così un lavoro del 1951: Sixteen Dances for Soloist and Company of Tree.

A partire dal 1952 con alcuni estratti dalle Symphonie di Shaffer il principio fondamentale del lavoro di Cage e Cunningham diventa quello della totale indipendenza di suono e movimento. Sempre nello stesso anno avviene una svolta decisiva nel lavoro dei due artisti. Viene creato il primo happening (evento). L’idea parte dal presupposto di creare un’opera che superi la demarcazione tra arte e vita quotidiana. L’happening non ha una struttura ben definita, è determinato dal caso e dalla simultaneità: mentre Cunningham danzava, Cage teneva una lezione, David Tudor suonava il piano, Rauschenberg proiettava diapositive dei suoi quadri, Richard e Olson leggevano i loro poemi.

I tratti appena accennati determinano i caratteri post-moderni del lavoro di Cage e Cunningham e possono essere così riepilogati: indipendenza di musica e danza, uso oggettivo del movimento antiemozionale, applicazione di principi aleatori. Possono essere osservati in questo breve esempio (all'inizio viene mostrato Cage e il primo danzatore è Cunningham):

Nel 1953 Merce Cunningham forma la sua compagnia, la Merce Cunningham Dance Company e produce spettacoli che sconcertano il pubblico americano e che vengono considerati meramente provocatori. Alla base di questi spettacoli sempre presenti il principio aleatorio e l’indipendenza di movimento e suono. Merce Cunningham compone senza sapere quale sia la musica che accompagnerà la danza. Questa presa di autonomia della danza permette di poter cambiare a proprio piacimento il supporto sonoro.

Un altro aspetto fondamentale è l’introduzione nella danza del gesto quotidiano, così come nella musica vengono inseriti i rumori.

Un’altra importante collaborazione è quella col pittore Robert Rauschenberg che da ’54 al ’64 ha lavorato intensamente per la compagnia di Cunningham realizzando scene e costumi di molte opere ed è inoltre da ricordare la figura di Jasper John che dal ’67 è diventato il consulente artistico avvicinando molti e importanti artisti tra cui Andy Warhol, Robert Morris, Frank Stella etc.

Merce Cunningham è una figura importante per il postmodernismo, sempre attento alle innovazioni della tecnica e dell’arte e impegnato in un progetto artistico che cammina sempre a fianco del presente.

 

Nearly Ninety

Lo spettacolo che andrà in scena questa sera, Nearly Ninety si avvale della collaborazione di John Paul Jones, storico bassista dei Led Zeppelin e dei Sonic Youth che hanno composto le musica insieme al giapponese Takehisha Kosugi. Le scene sono opera di un architetto italiano, Benedetta Tagliabue che per la realizzazione ha pensato alla figura di un diamante, come una sorta di regalo di compleanno. Anche i costumi sono italiani relizzati da Romeo Gigli. Dopo New York Nearly Ninety approderà a Madrid, Parigi e Londra.

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