Continuando il discorso che abbiamo iniziato ieri con Vanilla Sky ci imbatteremo oggi in questo bel film di David Cronemberg: eXistenZ, del 1999.
La realtà fittizia non è più quella inventata dalla società Life Extension come accadeva nel film di Crowe ma è quella del mondo virtuale dei videogame. David Cronenberg da grande regista del postmoderno ha individuato con eXistenZ questo problema che ora si manifesta in tutta la sua imponenza con l’era di Second Life per esempio: il mondo altro in cui il nostro corpo viene sostituito da un avatar che agisce in una realtà virtuale.
In eXistenZ i personaggi possono connettersi alla realtà virtuale grazie ad un Game Pad organico, fatto di carne, che comunica con il corpo grazie ad una “bioporta” nel midollo spinale. Come è chiaro la contaminazione umano-non umano è molto forte, l’organico e l’inorganico sono legati da un patto quasi diabolico che mette in seria discussione la stessa esistenza dell’essere umano. Ci sono confini tra l’organico (il corpo umano) e l’inorganico (le applicazioni tecnologiche)? I vari apparecchi elettronici come cellulari, iphod, minuscoli pc sono diventati parti integranti della nostra vita che di rado si dividono dal nostro corpo e ciò mette in discussione gli stessi confini del corpo umano. Dove finiamo? Possiamo considerare la pelle come il confine estremo del nostro corpo? O dobbiamo spostare la frontiera e includere anche queste apparecchiature che ci seguono ovunque? Possiamo immaginare un futuro in cui gli auricolari saranno inseriti direttamente nell’orecchio, il microfono vicino le corde vocali e le varie tastiere sotto la pelle del palmo della mano? Il nostro corpo è in continua ridefinizione e tutto il cinema di David Cronenberg mette in evidenza questa problematica.
In eXistenZ David Cronenberg non indica una via di fuga: la realtà del videogioco si confonde a tal punto con quella che consideriamo reale che non si possono più distinguere. Realtà e videogioco non sono più riconoscibili come distinte l’una dall’altra.
Questo è davvero un monito: rischiamo davvero di perderci per sempre nel mondo virtuale? Nel momento in cui il nostro corpo interagisce solo con un computer, in cui gli amici gli incontriamo solo su facebook, in cui i rapporti umani sono ridotti a scambi di bit, cosa resta della vita fatta di scambi di odori e di particelle organiche?
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è da un pò di tempo che non vedo questo splendido film, ma in effetti ora che mi ci fai pensare, le osservazioni che tu fai sul presente sono assolutamente azzeccate! un cronenberg (purtroppo?) profetico..
RispondiElimina(ah, grazie per essere diventato mio lettore!)
grazie a te per aver visitato il mio blog...
RispondiEliminaCaspita, altro film mai visto. Eppure sono curiosissimo di vederlo. Diciamo che nel mio libro ho descritto qualcosa di simile... grazie ancora per la trama, stupenda! E anche stavolta clicco su "eccezionale" come voto.
RispondiEliminaThis iss a great blog
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