sabato 14 marzo 2009

Le origini di "Amleto" di William Shakespeare.

Amleto di William Shakespeare è una delle tragedie più importanti della letteratura drammatica di tutti i tempi. E’ un’opera complessa, sulla quale sono state scritte intere biblioteche, ricca di molteplici possibilità di interpretazione. E’ un testo poetico di incredibile forza che ha spinto anche numerosi registi a farne traduzioni cinematografiche: Laurence Olivier, Kenneth Branagh, Carmelo Bene sono tra i più famosi, ma la lista è molto più lunga. Ma ad essere complesse sono anche le origini di Amleto. Il testo che leggiamo oggi è davvero l’originale composto da Shakespeare? Come è stato possibile stabilire la sua data di composizione? A quali fonti ha attinto William Shakespeare per la stesura di Amleto? Cercherò di rispondere brevemente in modo completo nel corso di tre articoli.

Quello che leggiamo è davvero l’Amleto di William Shakespeare?
Prima di tutto bisogna rendersi conto che qualsiasi edizione dell’Amleto leggiamo oggi, esso non corrisponde all’opera che Shakespeare ha realmente composto. Semplicemente perche non esiste un solo Amleto, ne esistono tre. Cioè ci sono tre edizioni primarie da cui derivano le edizioni successive. Questi tre Amleto sono in parte diversi l’uno dall’altro e quindi sta alla discrezione dell’editore la scelta di una delle tre edizioni. L’unica cosa da fare sarebbe quella di leggerle tutte e tre.


La prima edizione, denominata Q1 (Q sta per “quartos” cioè in-quarto, il formato di queste edizioni) del 1603 è poco attendibile perché riporta numerosi tagli e contaminazioni da altre tragedie. Si tratta probabilmente di una ricostruzione a memoria fatta da attori che avevano recitato l’Amleto e per sfruttarne il successo avevano messo insieme questa pessima versione all’insaputa della compagnia di Shakespeare. Edizioni di questo tipo sono note come “bad quartos”, a causa della loro illegittimità e scarsa attendibilità.




L’edizione successiva è del 1604 o 1605 ed è denominata Q2. Sebbene questa edizione è considerata la più autorevole è priva di gran parte della discussione tra Amleto, Ronsencrants e Guildernstern a proposito della concorrenza che le compagnie dei ragazzi facevano a quelle degli adulti (Atto II, scena II). Questa scena è presente sia in Q1 che nel testo del 1623, che vedremo tra poco. Una curiosità: in questa edizione appare per la prima volta la scena in cui Amleto viene rapito dai pirati. Questa scena è assente sia in Q1 che nelle fonti da cui ha attinto Shakespeare. C’è chi sostiene che sia stata inserita per denunciare gli atti di pirateria che si stavano compiendo nei confronti delle sue opere di cui Q1 ne era una testimonianza.


L’altra edizione risale al 1611 (Q3). Si tratta di una ristampa della precedente versione.


L’ultima e importantissima edizione è quella presente nel famigerato in-folio del 1623 (l’edizione postuma che raccoglie tutte le opere di Shakespeare). Risulta differente sia da Q1 che da Q2 o Q3. Sebbene vi siano numerose correzioni e varianti, presenta anche molti tagli, soprattutto nella parte proprio di Amleto. Probabilmente perché l’attore per cui Shakespeare aveva scritto quella parte, Richard Burbage, era morto e il suo successore era di più scarso valore. Un’altra motivazione va ricercata nell’esigenza di accorciare un testo troppo lungo per poter essere messo in scena. Mentre Q1 è un’edizione più vicina alle esigenze del lettore, F (così e denominata quella del 1623, da “folio”) è più vicina alle esigenze dello spettatore.
Vista la varietà di queste edizioni quindi, come è possibile approntare una versione esatta e originale? Bisogna leggerle tutte.
Nel prossimo articolo tratterò il problema delle fonti. Dove l’ha presa Shakespeare l’idea per questa tragedia?


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2 commenti:

  1. Voglio rispondere ad alcune richieste di chiarimento che un amico mi ha fatto su Facebook. Rispondo qui così tutti potrete leggerle. La richiesta riguardava le tragedie di cui è contaminata Q1, e le differenze tra le varie edizioni.

    La prima edizione è contaminata con versi dalla Spanish Tragedy di Thomas Kyd, i monologhi di Amleto sono molto ridotti. Cambia anche la trama: la regina dopo l'uccisione di Polonio si allea con Amleto per vendicare il re ucciso. Il fatto che solo alcune parti minori siano riportate per intero ha fatto pensare che siano stati proprio quegli attori minori a ricostruire questa edizione, perchè ovviamente riuscivano a ricordare bene solo la propria parte.

    In Q2 manca il dialogo tra Amleto e Rosencrants e Guildernstern, come ho spiegato nell'articolo. I tagli presenti in F non modificano lo svolgimento della trama, ma vanno ad intaccare le parti più riflessive e filosofiche. Si tratta di una versione più adatta per il palcoscenico che pone più attenzione all'azione. Mancano: la lunga battuta di Amleto sulla corruzione in Danimarca (I, IV), vi sono passi omessi nelle battute di Amleto nel dialogo con la madre (III, IV) e poi manca l'ultimo monologo in (IV, IV).

    A causa di queste differenze di solito gli editori optano per una collazione tra Q2 e F, ma ci tengo a precisare che si tratta pur sempre di un arbitrio.

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  2. I secondi frutti” del XVI secolo del calvinista Michelangelo Crollalanza, e molti di questi detti erano gli stessi usati da Shakespeare nell’Amleto?
    Di ciò elencato qui sopra non ne avete scritto, perchè?

    RispondiElimina

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