venerdì 20 marzo 2009

"Vanilla Sky" di Cameron Crowe: sogno o realtà?

Con Vanilla Sky di Cameron Crowe ho intenzione di iniziare un percorso attraverso una serie di film che trattano da diversi punti di vista lo stesso problema di natura squisitamente filosofica. Mi riferisco alla differenza tra realtà percepita e realtà effettiva, tra realtà soggettiva e oggettiva. Le domande inquietanti che questi film pongono sono: la realtà in cui viviamo esiste davvero o è solo una nostra percezione? I luoghi, le cose e le persone esistono solo in rapporto a noi? La realtà che percepiamo corrisponde alla realtà vera, quella cioè che ci sopravvive? 

La questione è seria perché se consideriamo che la realtà che noi percepiamo è totalmente diversa da quella percepita ad esempio da un pipistrello, allora vuol dire che non esiste una realtà uguale per tutti o che ogni specie vivente (se non ogni individuo) ha un modo diverso di percepire la realtà. Questo tema è stato ampiamente indagato dalla filosofia e in questa serie di articoli vedremo come è stato affrontato dal cinema. Inizieremo con Vanilla Sky per poi parlare di film come eXistenZ, The Truman Show, Matrix e Blade Runner.


Vanilla Sky.

 Vanilla Sky è uscito nel 2001, diretto da Cameron Crowe e interpretato da Tom Cruise (David), Cameron Diaz (Julie), Penelope Cruz (Sofia) e Kurt Russel (Dr. Curtis McCAbe). Si tratta di un remake di un film spagnolo dal titolo Apri gli occhi di Alejandro Amenàbar in cui recitava la stessa Penelope Cruz e nello stesso ruolo. Film pluridecorato e con una colonna sonora davvero imponente per importanza degli artisti autori delle canzoni: Radiohead, Jeff Buckley, Paul MacCartney, Sigur Ros, R.E.M., Peter Gabriel e tanti altri (date un’occhiata alla pagina di wikipedia per farvi un’idea precisa).

Di seguito sarò costretto a rivelare la trama di Vanilla Sky quindi prendete le dovute contromisure se non lo avete visto.

Parto direttamente da ciò che si scopre alla fine del film così da comprendere subito il tema di Vanilla Sky. David (Tom Cruise) è un giovane ricchissimo che ha ereditato una casa editrice dal padre. In seguito ad un incidente stradale causato da Julie (Cameron Diaz), innamorata di David che però ama Sofia (Penelope Cruz), la sua vita è distrutta: sfigurato in viso e impedito in diverse parti del corpo, si chiude in se stesso e a stento riesce a mantenere un qualche rapporto umano. Decide allora di rivolgersi alla società Life Extension che lo iberna in attesa dei necessari progressi della scienza. David sceglie però il programma “sogno lucido” che consiste nel continuare a vivere in un sogno talmente realistico da sembrare realtà. Il corpo di David è ibernato ma la mente continua a vivere. Nel sogno tutto si aggiusta, i dottori riescono a ricostruire il volto di David che riesce così a riconquistare Sofia e a riprendere in mano la sua vita. Ma avviene una sorta di cortocircuito e il “sogno lucido” diventa uin’incubo. A Sofia si sostituisce Julie (che era morta nell’incidente) e quasi pazzo David finisce per ucciderla. Accusato di omicidio viene assistito in carcere dallo psicologo Dr. Curtis McCabe (Kurt Russel) che alla fine dichiara la sua incapacità di intendere e di volere. Ma a questo punto David vede la pubblicità della Life Extension e comincia a capire. La realtà si mischia al sogno fino al punto in cui David può decidere se svegliarsi e riprendere la sua vita reale ora che la scienza ha fatto nuove scoperte. Sono infatti passati 150 anni. David decide di abbattere il “velo di Maya” (vedi Shopenauer) e di svegliarsi dal sogno.

Ovviamente questa trama abbastanza lineare è svolta nel film in modo più complesso. Tutto è reso come la testimonianza che David fa allo psicologo, secondo lo stile del flashback e fino alla fine non si capisce cosa stia accadendo.

Vanilla Sky ci porta direttamente all’interno della realtà fittizia di David, facendoci appassionare ed emozionare come se fosse la sua realtà vera. Assistiamo allo svolgersi di una vita in cui crediamo fino alla fine, nonostante i vari spiazzamenti e le situazioni che non comprendiamo. Alla fine però la realtà si manifesta diversa da quella a cui abbiamo creduto e tutto ciò che abbiamo visto non era altro che un sogno indotto e continuamente monitorato dagli esperti della Life Extension. Vanilla Sky ci fa riflettere sulla percezione che abbiamo del mondo e sulla reale consistenza di questo amaro contingente. E se anche la nostra vita non fosse altro che un sogno? Quali prove abbiamo? Siamo sicuri di esistere in questo modo? Non è possibile che la nostra esistenza non sia altro che un sogno indotto da medici in un cervello sott’olio?

Leggi anche:

Il seme della follia di John Carpenter.

"eXsistenZ" di David Cronenberg, realtà o videogame?

"The truman Show", il grande fratello.

"Matrix": pillola azzurra o pillola rossa?

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3 commenti:

  1. ...un giorno la mia doc. mi disse "qui non porti mai sogni", fu facile risponderle "io vivo sognando e se sogno interpreto da sola il mio viaggio nel viaggio, quel che non capisco è la realtà...."

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  2. Deve essere stupendo questo film, complimenti per la trama descritta. Spero di poterlo vedere quando lo faranno in tv.

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  3. L'ho rivisto centinaia di volte e quando sono stato a New York collegavo ogni luogo alle scene del film, è stato meraviglioso!!Dalla colonna sonora ai dialoghi ed agli attori, è tutto fantastico!!!Ho visto migliaia di film,ma questo mi ha cambiato la vita...

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